Dal mio infinito scoglio

Dal mio infinito scoglio
rimiro le alte nubi del cielo
caduca adombra
riverso sottili spoglie,
spande l'universo
sul ciottolato che porta
alle anime che giacciono
silenziose nell'eterno
trafitto da ragnatele stanche
abbandonate sotto i portici
marmorei, lapidi sorridenti
che più non languiscono
pensieri durati solo
un battito d'ali
e riversati nel sole
di un pomeriggio
d'estate di mais.


Rosalba Le Favi

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