Infermità mentale


Ferma, immobile è la domenica mattina.
Voglia di viaggiare, vedere mondi diversi,
albe infinite. Il tempo si accorcia
da qui rimane la veduta di un balcone
attraverso una finestra distrutta da anni,
da inezie quotidiane. Attraverso di lei
sono passati gatti, spifferi d'aria
conversazioni insolite e fumo di tabacco
inebriante affogato nell'anima.
Il silenzio perentorio del tic-tac
infastidisce ondulati pensieri.
Mi sento come un nulla che deve
affrontare la giornata già percorsa
in divenire, stordita da campane a caso
che demoliscono il pensiero
nell'attimo stesso mentre si sta
meditando a qualcosa del sé fermo.
Sono ferme anche le immagini fuori
dal balcone: rami, alberi secchi, edifici
snaturati dal degrado dell'inconsistenza
del declino del tempo che sembra
essersi fermato per compiacere
sprazzi di luce che dal cielo nebuloso
scalfiscono l'infermità mentale
del paesaggio lontano.
Un movimento d'ali ha rotto il silenzio
posandosi su un'antenna
si muove solo lui, l'uccellino,
sulla pianura immobile che deglutisce
silenzio e l'assordante ticchettio
di un orologio che si ostina
a far trascorrere il tempo
immancabilmente perpetuo.


Casalromano, 11 febbraio 2018




Rosalba le Favi

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