Mantova

Ventisei numero magico di Mantova
un tocco fortunato di cabala
che si innesta tra i sampietrini
dell'universo mantovano.
Il silenzio della redazione mi arresta
sale l'ascensore delle idee
catapultato in una barba spenta
afflitta dagli anni che coprono
l'argento delle guance
raggrinzite dal tempo.
Sono vuote le scrivanie
l'ora vuota del desio d'estate
che più non aspetta la pazienza.
Si riempie la giornata del ventisei
come fu il ventisei maggio di un anno fa.
Non ci sei tra i vuoti spazi
resi propizi dai giornali,
sei nel cosmo della mente riversata
nascosta tra fogli e tastiere,
terminali, PC ogni dove.
Fuori il sole rende
il calore delle strade
ammantate di neve
quando la luna di ghiaccio sorrideva
sugli sms
passaggi di parole
digitate dal flusso
del pensiero.
Il tempo della scrittura è così:
richiede silenzio
richiede ozio
richiede il pensiero
del muro che sta di fronte
agli sguardi assorti
richiede anche una finestra
chiusa sul tetto delle cose
cose a prima vista banali
poi
dopo il percorso del pensiero poetico
prendono forma
prende forma l'istante del momento
in cui la vita fugge di mano
tra le mani,
tra le gambe
accoglienza del tuo
desiderio nascosto
afrodisiaco pensiero
sole e pietra
caldo e sapore.

Rosalba Le Favi

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